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Un settembre nero

30 Agosto 2010 da Emilio Conti

Com’era piuttosto prevedibile, è incominciato il ritornello del “rientro dalle ferie e dei posti di lavoro a rischio”. Per la verità non è che la previsione fosse così difficile. Oltretutto è un annuncio che da qualche anno in qua si ripete regolarmente ad ogni fine agosto.

Di fronte ad una crisi che sembra non volerne sapere di arrestarsi, assistiamo ad uno spettacolo politico raccapricciante: stampa del premier scatenata su cucine ed appartamenti; il premier che pensa solo ed esclusivamente a non farsi processare e a trastullarsi con “escort” varie; imprenditori che invece di fare il loro mestiere vanno a mungere la “vacca stato” e come contropartita licenziano e delocalizzano; sindacalisti comprati con un piatto di lenticchie; una cosiddetta “opposizione” ridicola. E in tutto questo sfascio gli unici che sembrano avere la forza di reagire sono gli “ultras” del pallone per via della “tessera del tifoso”! 😯 Non i pastori sardi, non gli operai, non i precari della scuola (allo sfascio) e della ricerca, non gli studenti: gli ultras!

Ma stavamo parlando di disoccupazione prossima ventura. Qui sotto trovate una tabella1 che mostra la potenziale perdita di occupazione in alcune delle imprese italiane. La lettura è piuttosto semplice: nelle prime tre colonne abbiamo il comparto si appartenenza, il nome dell’impresa e la località dov’è ubicata. Nella quarta colonna il numero di occupati attuali e nella colonna successiva il numero di quanti potrebbero perdere il posto. Nell’ultima la percentuale di riduzione di organico. Quando la percentuale indicata è 100 significa “chiusura totale” (100% di licenziamenti). Fatevi coraggio.

Comparto Impresa Località Nr. dipendenti Nr. dipendenti a rischio Percentuale
Apparec. elettriche Siemens Milano 1300 350 26,92
Jabil Bergamo 1400 500 35,71
Finmek Padova e Sulmona 2000 2000 100,00
Ritel Rieti 350 100 33,33
Settore casa Saint Gobain Savigliano 2500 450 18,00
Ideal Standard Brescia 1750 650 37,14
Natuzzi Bari e Matera 2700 1350 50,00
Chimica Glaxo Verona 2300 500 21,74
Vinylis Marghera 300 300 100,00
Montefibre Venezia 300 250 83,33
Elettrodomestici Indesit None 500 300 60,00
Riello Lecco 300 150 50,00
Elettrolux Veneto 4500 500 11,11
Sital Casale Monf. e Caserta 900 900 100,00
Merloni Emilia, Marche e Umbria 4000 4000 100,00
Candy Bergamo 3500 200 5,71
Telecomunicazioni Videocon Anagni 1300 850 65,38
Technolab L’Aquila 170 70 41,18
Alcatel Salerno 400 200 50,00
Mezzi di trasporto Bertone Piemonte 1100 1100 100,00
Rieter Piemonte 1600 400 25,00
Fiat Termini Imerese 2000 2000 100,00
Maflow Lombardia 400 400 100,00
Sogefi Mantova 250 250 100,00
Cnh (Gruppo Fiat) Modena 450 450 100,00
Cantieri Massa Carrara 200 200 100,00
Fincantieri Castellamare di Stabia 1800 300 16,67
Ergom Napoli 1800 500 27,78
Atr Abruzzo 800 500 62,50
Moda Mariella Burani Milano, Reggio E. e Arezzo 2500 1500 60,00
Golden Lady Faenza e Varese 3500 350 10,00
Safilo Udine 3000 600 20,00
Distretto di Prato Prato 3500 1500 42,86
Ittierre Isernia 2500 1500 60,00
Adelchi Lecce 800 700 87,50
Legler Nuoro 1200 1200 100,00
Siderurgia Ilva Genova 2000 450 22,50
Lucchini Piombino 3000 500 16,67
Eurallumina e Alcoa Sardegna 1100 360 32,73
  1. Tabella ricavata da un articolo apparso su il Fatto Quotidiano del 18/08/2010 intitolato “LE GRANDI AZIENDE – Quanti posti sono a rischio nei principali gruppi industriali” []

Stronzi a due ruote

29 Agosto 2010 da bsìa

O sarebbe meglio chiamarli bastardi? Forse no! Forse figli di puttana calzerebbe a pennello!

Con chi ce l’ho? Ce l’ho con quelle merde che in numero dai venti ai quaranta intralciano le strade, e in modo particolare i ponti sul Po, con le loro tutine da fighetti pedalando sulle loro tecnologiche bici. Quegli stronzi che, facendosi beffe del codice stradale, percorrono le nostre strade appaiati o addirittura occupando l’intera corsia, a volte sconfinando pure nella corsia opposta! E guai a te se osi “sclacsonare” per farli mettere in riga, perché gli stronzi ti mandano pure “affanculo”. Loro violano il codice e ti mandano pure a cagare.

A queste merde auguro di cadere e sfasciarsi clavicole e femori. Che mogli e fidanzate li cornifichino a volontà. Che perdano il posto di lavoro! Che gli venga una prostata grossa come un melone e che poi dalla prostatite si passi immediatamente al carcinoma prostatico. Che Tir impazziti li sterminino dieci alla volta.

Nell’attesa che tutto ciò si verifichi, affanculo ce li mando io.

Bilancio di un Comune – Il Patto di stabilità

25 Agosto 2010 da sgur_di_tri

Cos’è il Patto di stabilità, di cui tanto si parla sui giornali e in tv? Tanto per iniziare, possiamo vederlo da due punti di vista: dalla parte di un Sindaco e dalla parte di un funzionario del Ministero dell’Economia.

Un Sindaco direbbe che il Patto di stabilità è un marchingegno burocratico che limita l’operatività dei Comuni, mentre il funzionario ministeriale direbbe invece che è uno strumento indispensabile per garantire il rispetto dei parametri definiti a livello europeo.1

Ebbene, tutte e due avrebbero ragione perché, se da un lato il Patto di stabilità è un insieme di rigidi controlli che i Comuni devono rispettare, dall’altro esso ha origine europea, derivato da un accordo fra i Paesi UE per controllare le politiche di bilancio (deficit e debito pubblico) dei Paesi membri.
Ma cosa c’entrano gli Enti locali, e quindi i Comuni, con deficit e debito pubblico?

Semplicemente perché, anche i Comuni (al pari dello Stato, e in quanto componenti della Pubblica Amministrazione) potrebbero avere un deficit (disavanzo) nel proprio bilancio e possono anche indebitarsi (mutui/prestiti),2 concorrendo in tal modo al superamenti dei parametri europei di cui abbiamo fatto cenno.

Ma il Patto di stabilità, così come è stato predisposto in Italia, è stato, ed è, duramente criticato da tutte le parti politiche in quanto ritenuto “sbagliato” e da correggere. Ecco, per capire meglio, una brevissima cronistoria.

Dal 1997, con l’introduzione del Patto di stabilità i Comuni hanno regole che impediscono loro di produrre deficit. Poi, negli ultimi 10 anni il Patto di stabilità è stato più volte modificato: dal 2002 al 2006 si sono obbligati i Comuni a ridurre le spese senza tener conto delle entrate, e dal 2007, invece, si è dato come obiettivo quello del miglioramento dei saldi, ovvero la differenza tra le spese e le entrate (vedi i commi 676/684 della Legge 296/2006 – Legge Finanziaria 2007 e successive modificazioni).

Norme che tutti i Comuni (con popolazione superiore a 5000 abitanti) indistintamente devono applicare, norme che quindi non guardano se un Comune ha già migliorato i propri saldi (e più di così non potrebbe fare). Evidentemente servirebbe un Patto di stabilità diverso.

Per questo da più parti ci si augura che l’attuale Patto di stabilità venga modificato, affinché diventi uno strumento non fatto da norme generalizzate, ma che, con parametri precisi, sappia riconoscere i Comuni che gestiscono in modo corretto il proprio bilancio (poco indebitamento, una spesa del personale contenuta ed una buona autonomia finanziaria).

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A titolo puramente informativo, a dimostrazione dei rigidi controlli a cui sono sottoposti i Comuni affinché rispettino il Patto di stabilità, vogliamo evidenziare che, nel novembre 2006, anche il Comune di Belgioioso è stato oggetto di una segnalazione da parte della Corte dei Conti – Sezione Regionale di controllo della Lombardia.3

  1. Rapporto Indebitamento netto della Pubblica Amministrazione/PIL inferiore al 3% e rapporto Debito pubblico della Pubblica Amministrazione/PIL convergente al 60%. []
  2. Tanto per stare in tema, è proprio di questi giorni (vedi qui) l’allarme lanciato dalla Corte dei Conti sull’aumento dell’indebitamento dei Comuni (vedi qui la Relazione completa. []
  3. Vedi Delibera 201/2006 []

Il golpista

23 Agosto 2010 da Emilio Conti

In una democrazia seria, chiunque si dovesse permettere di definire il RISPETTO DELLA COSTITUZIONE come “formalismi costituzionali” verrebbe immediatamente processato per alto tradimento!

Bsiàte – vetiquattresima puntata

23 Agosto 2010 da bsìa

Titolo: “Casini: «Bossi ha bevuto (…)»”1

Commento: “MAGARI!!!!:mrgreen:

  1. Il titolo completo è: Casini: «Bossi ha bevuto. L’Udc è all’opposizione» []

Una domanda retorica

21 Agosto 2010 da bsìa

Il buon sgur_di_trì, dopo aver fatto un culo a damigiana a sua_santità (che brutto periodo; sta prendendo legnate da tutte le parti),1 con finta ingenuità si chiede, con riferimento alla lettera di reclamo inviata a Poste Italiane per la chiusura agostana dell’ufficio postale di Belgioioso: “Perché lo ha fatto ora e non prima?”.

Noi il perché lo sappiamo, ma scommettiamo che al gonzo belgioiosino ed al colto ed inclita legaiolo la prassi non sia ben chiara. Per loro mi appresto ad una spiegazione del fenomeno. 😎

Una premessa è d’obbligo: pensiamo che il nostro “eroe” sia sprovvisto di coraggio. Cioè, che il coraggio non sia proprio una delle sue doti. Ovvero che la parola manco esista nel suo vocabolario.

Ciò premesso, è risaputo che il nostro “eroe” vuol fare carriera politica e, come noto, per farla, in Italia, occorre tenere il piede in cento scarpe (oltre ad essere capaci di rubare le caramelle ai bambini). Per cui la regola è: “Non scontrarsi mai con nessuno” (Mighliavacca a parte 😆 ). Se, come ha ben sottolineato sgur_di_trì, il nostro si fosse mosso a tempo debito, molto probabilmente avrebbe provocato una polemica con qualcuno: non sia mai!!!! D’altra parte c’è il rischio di far brutta figura con i suoi compaesani. Allora come rimediare? Con la solita tattica! Vale a dire:

  1. quando si ha notizia di un qualche disservizio ai compaesani, che dovrà verificarsi in futuro, non fare assolutamente nulla;
  2. al verificarsi del disservizio, scendere dal monte “pirlone” ed esclamare: “Ma come osano?”
  3. fare fuoco e fiamme (ormai completamente inutili) per dimostrare ai belgioiosini che lui “tiene” a loro e che è proprio indignato con i cattivoni che gli fanno la bua.

Risultato? Niente scontri con chi conta (l’amministrazione di Poste Italiane ai cui vertici stanno uomini eletti dai partiti politici) e figurone con il gonzo belgioiosino.

Scommettiamo che la prassi si ripeterà anche con l’Ecodeco? Due comuni hanno già ufficializzato la loro contrarietà al raddoppio dell’inceneritore di Corteolona portando la questione nei loro consigli comunali e ottenendo voto contrario. Lui cosa sta facendo?

  1. Vedi il post Poste a singhiozzo ed altre amenità: parte seconda []

III round

20 Agosto 2010 da bsìa

Anche il terzo round è appannaggio del nostro Rocky Migliavacca.1 Il perfido socialista è allo stremo 😆

Della serie: “Disinformato sarà lei!” 😈

Dai, Gino, pica sèc!

  1. Lettera nella rubrica LA VOCE DEI LETTORI ne La Provincia PAVESE odierna []

Rocky della Bassa

19 Agosto 2010 da bsìa

Abbiamo anche noi il nostro Rocky Balboa ed è il buon Gino Migliavacca che, stringendo alle corde e lavorando ai fianchi, con colpi micidiali al fegato, sta tramortendo sua_livorosità.

Aggiudicatosi il primo round (Moria di alberi sulla pista ciclabile), si è aggiudicato pure il secondo (Morte annunciata del minigolf)!1

L’avversario ormai è cotto, sudato sputa sangue e livore, e bofonchia:Però abbiamo realizzato il campo da basket”2E dopo aver perso persino il paradenti, stralunato esclama: “Forse Migliavacca, che è privo di una collocazione politica, si dovrebbe informare meglio, prima di denigrare l’attività di questa amministrazione”. E dal pubblico si è levato un tremendo BUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!! E ormai completamente andato: “E’ risaputo che le casse comunali, a causa dei tagli statali, sono in condizioni di sofferenza.” Ma va? Sarà per questo motivo che ha raddoppiato la sua indennità nonché quella degli altri assessori? Allora dobbiamo aspettarci che adotti la stessa decisione del sindaco di Corteolona Dossena che la sua indennità la versa nelle casse del comune!

Dai Rocky Migliavacca, picchia duro! Perché se aspettiamo quei cinque zombie… Ma che dico zombie? Uno zombie è un morto vivente. Quelli sono morti…e basta!! 👿

  1. Sul minigolf è lite «Ma quando apre?»La Provincia PAVESE – 17.08.2010 []
  2. L’ha fatto perché deve andarci lui ad imparare come si gioca 😆 []

Ci sono cose che noi umani…

19 Agosto 2010 da sgur_di_tri

E’ di pochi giorni fa la notizia (vedi qui) che la Ministra dell’Istruzione Gelmini e la Provincia di Varese spingerebbero affinché l’Università dell’Insubria di Varese1 attribuisca la laurea “honoris causa” in Scienza della comunicazione ad Umberto Bossi.

Ebbene, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma dobbiamo ammettere che, in fatto di comunicazione, Bossi sa il fatto suo (vedi qui).

I suoi messaggi potrebbero sembrare troppo diretti, ma, secondo me, dovrebbero essere opportunamente interpretati: prendete, ad esempio, il gesto del dito medio (che ultimamente ha ripetuto più volte), non è che in cuor suo intendesse esprimere la volontà di voler … “mediare” fra Berlusconi e Fini? 😯

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Non so voi, ma io non ho ancora capito cosa sia questo “federalismo” in salsa leghista (finora ho sentito solo slogan!), anche perché, oltre a parlare del federalismo “normale” (quello senza aggettivi) e dell’altro federalismo (quello “fiscale”), adesso si parla pure di “federalismo demaniale”.

E allora ho chiesto al “mio” amico leghista di spiegarmi il significato o il meccanismo dei vari tipi di federalismi, e così lui, tutto concentrato, mi ha detto che per arrivare al traguardo finale del federalismo (quello senza aggettivi), prima si deve passare dal “federalismo fiscale” e, prima ancora, dal “federalismo demaniale”, sperando che non ci siano imprevisti.

Al che gli ho domandato: “… e quand’è che si prende una carta dal mazzo delle “probabilità”? Non capisco il motivo, ma è da qualche giorno non mi saluta più! 😈

  1. Per chi se lo fosse dimenticato, l’Università dell’Insubria è proprio quella dove insegna anche il Sindaco di Belgioioso, Prof. Zucca []

Poste a singhiozzo e altre amenità: parte seconda

18 Agosto 2010 da sgur_di_tri

Nel post “Poste a singhiozzo e altre amenità” dell’altro giorno, Emilio ci dice che bene ha fatto il Sindaco di Belgioioso ad alterarsi e scrivere una lettera di protesta a Poste Italiane e Prefetto per la chiusura estiva del locale Ufficio postale.

Ora, al di là delle osservazioni e delle proposte avanzate dal Sindaco (che possono essere condivisibili), in questa lamentela ferragostana c’è qualcosa, nella tempistica, che non mi ha convinto: perché lo ha fatto solo ora e non prima? Proprio non sapeva che lo Sportello sarebbe rimasto chiuso? Non era stato informato per tempo? E’ stata un’iniziativa improvvisa di Poste Italiane?

Una cosa mi è sembrata alquanto improbabile, se non impossibile (anche se, per carità, tutto può succedere!), e cioè che Poste Italiane d’improvviso chiuda (sia pure temporaneamente) uno Sportello1 senza il supporto della legge (se ciò avvenisse sarebbe da considerare interruzione di pubblico servizio e quindi sanzionabile) e, oltretutto, senza avvisare per tempo il Comune di pertinenza.

E allora ho fatto una ricerca sul sito internet dell’ANCI della Lombardia, e lì ho visto che (in applicazione di quanto stabilito dal “Decreto Ministeriale 28.06.2007 per gli standard minimi degli Uffici postali nei periodi estivi”) Poste Italiane fin dal 29 aprile 2010 aveva predisposto il “Piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali per il 2010″, (vedi qui), che poi aveva inoltrato il 15 maggio 2010 all’ANCI.

A sua volta l’ANCI della Lombardia, in data 19 maggio 2010, aveva chiesto ai Comuni interessati (e quindi presumo anche al Comune di Belgioioso) di inviare alla stessa ANCI eventuali loro osservazioni in merito entro il successivo 28 maggio 2010 (vedi qui). Sarebbe interessante vedere quelle eventualmente inviate dal Comune di Belgioioso.

Dopo di che, Poste Italiane, così come chiaramente stabilito dal Comma 1 dell’Art. 3 (Obbligo di informazione) del Decreto ministeriale, dovrebbe aver fornito nel mese di giugno “preventiva comunicazione ai Sindaci dei Comuni interessati” (ad esempio, potete vedere qui, una copia della lettera inviata da Poste Italiane al Sindaco di Limbiate in data 17.06.2010).

Da quanto sopra – salvo disguidi particolari che potrebbero aver riguardato proprio il Comune di Belgioioso – sembra emergere che Poste Italiane si siano comportate in conformità alla normativa di legge, per cui torno alla domanda iniziale: per quale motivo solo ora, a metà agosto, il Sindaco di Belgioioso ha ritenuto di scrivere una lettera di lamentela sia a Poste Italiane che al Prefetto?

Quasi dimenticavo: girando su internet ho visto che certi Comuni (alcuni anche fin dal giugno scorso) avevano messo sul loro sito un avviso alla cittadinanza informando che il locale Ufficio postale sarebbe rimasto chiuso in alcuni giorni del mese di Agosto.

Di una cosa siamo sicuri, queste cose ai tempi dei Visconti di certo non succedevano…

  1. Ovviamente un Ufficio postale (così come qualsiasi altro esercizio commerciale) potrebbe essere improvvisamente chiuso senza preavviso in occasione di un evento straordinario (ad esempio: incendio, rapina, allagamento, ecc.), ma non mi sembra sia il caso nostro. []