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Che lavori svolgono gli immigrati in Provincia di Pavia?

15 Novembre 2009 da sgur_di_tri

Come si sa, l’immigrazione è diventato ormai un fenomeno strutturale, che ha investito e continuerà ad investire l’Italia (e la Lombardia in particolare) anche nel prossimo futuro, al di là di ogni tentativo di limitarlo. E’ inutile nascondercelo, siamo di fronte ad un movimento epocale di persone con cui, volenti o nolenti, è necessario fare i conti, da analizzare in maniera oggettiva e di cui bisogna seguirne costantemente gli andamenti. Contrariamente a ciò, siamo spesso investiti da frasi fatte e da slogan, che di sicuro non aiutano a conoscere correttamente i termini del problema, ma che, come credo, tendono invece a far leva sull’emotività del momento e non sulla razionalità, cercando di distogliere l’attenzione dai veri problemi che “mordono” la nostra società (crisi economica, corruttela, criminalità, clientelismo, ecc.).

Partendo da questa premessa, ho ripreso per i frequentatori del blog un’indagine molto interessante svolta dall’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità (Organismo istituito dalla Regione Lombardia nel 2000) in collaborazione con la Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) che “fotografa la situazione riferita all’anno 2008, fornendo dati e commenti sull’intensità e sulle caratteristiche del fenomeno dell’immigrazione nella nostra Regione. L’indagine, dal titolo “L’immigrazione straniera in Lombardia. L’ottava indagine regionale. Rapporto 2008” (consultabile per intero sul sito dell’Osservatorio Regionale) comprende diversi studi ed èbasata su una rilevazione a campione degli stranieri presenti in Lombardia, indipendentemente dalla loro residenza anagrafica e dalla loro situazione rispetto alle norme che regolano il soggiorno in Italia”.

Fra le varie tabelle proposte dall’indagine, ne ho scelta una (quella relativa alle tipologie di lavoro svolte dagli immigrati con la suddivisione fra uomini e donne) da cui ho disaggregato i dati relativi alla Provincia di Pavia, al fine di dare un’idea di come gli immigrati si distribuiscono nel variegato mondo del lavoro pavese (la tabella deve essere letta così: fatti 100 immigrati, ecco come si distribuiscono percentualmente, fra uomini e donne, nelle varie tipologie di lavoro in Provincia di Pavia).

Dai dati ISTAT, la popolazione residente in Provincia di Pavia al 1 gennaio 2009 era di 539.238 unità, mentre, a metà del 2008, al momento dell’indagine la presenza straniera in Provincia di Pavia era stimata in 58.650 unità, e quindi del 10,8%.

Tipologia di lavoro Anno 2008             Provincia di Pavia

Immigrati

Uomini

Donne

Operai generici nell’industria

8,7

2,5

Operai generici nel terziario

7,4

2,5

Operai specializzati

2,2

0,6

Operai edili

35,7

Operai agricoli e assimilati

7,4

Addetti alle pulizie

1,3

2,5

Impiegati esecutivi e di concetto

0,9

4,4

Addetti alle vendite e servizi

0,4

2,5

Addetti alle attività commerciali

8,3

3,8

Addetti alla ristorazione/alberghi

9,1

12,0

Mestieri artigianali

5,7

1,8

Addetti ai trasporti

7,0

Domestici fissi

7,0

Domestici ad ore

17,1

Assistenti domiciliari

22,2

Baby sitter

7,0

Assistenti in campo sociale

0,4

4,4

Intellettuali

1,7

1,9

Prostituzione

0,6

Sportivo

0,3

Altro

1,3

1,9

Non dichiara

1,3

1,9

Totale

100,0

100,0

Per quanto concerne il comparto maschile, si evidenzia che la Provincia di Pavia ha la più alta concentrazione di stranieri nel lavoro di operaio edile (35,7%), che copre oltre un terzo dell’occupazione maschile, contro una Media regionale del 24,3%. Segue a ruota la Provincia di Varese con il 31,5%, poi Bergamo con il 24,7% e via di seguito le altre Province.

L’indagine, come dicevo, si limita a fotografare il fenomeno immigrazione e quindi non spiega i motivi di questa alta concentrazione di lavoratori edili in Provincia di Pavia; cosa che sarebbe interessante approfondire: forse perchè si costruisce di più in Provincia di Pavia che altrove? E se sì, perchè? Oppure si tratta di immigrati residenti in Provincia di Pavia, ma che sono alle dipendenze di imprese edili di altre Province? O ancora: sono dipendenti di imprese edili pavesi che operano in altre Province? Oppure in altre Province ci sono più opportunità di impiego? Come vedete, sono domande che destano curiosità, non credete?

Quanto alla componente femminile, si rileva che l’Assistenza domiciliare in Provincia di Pavia (22,2%) è seconda solo dietro alla Provincia di Sondrio (30,4). Il comparto della ristorazione, quello delle pulizie e a seguire quello delle vendite costituiscono gli altri principali ambiti di impiego della manodopera femminile.

Per chi volesse saperne di più sull’immigrazione in Provincia di Pavia, è  inoltre consultabile, sempre sul sito ISMU, uno specifico studio molto articolato, denominato Quinto rapporto sull’immigrazione straniera nella Provincia di Pavia. Anno 2007”, che prende in esame il fenomeno immigrazione nella nostra Provincia sotto i molteplici aspetti che lo caratterizzano (le aree e i Paesi di provenienza, l’irregolarità, la condizione lavorativa, l’età, religione , istruzione, la condizione abitativa e familiare, la condizione sanitaria, ecc.), con un approfondimento circa gli aspetti connessi alla povertà ed alla integrazione.


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