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“Vivi Belgioioso”: il giornale che ti allunga la vita!

22 Dicembre 2010 da sgur_di_tri

Si dice che leggere della propria dipartita allunghi la vita! Sarà vero? Spero di sì! Lo spero innanzitutto per Carlo Scarini, a seguito dell’articolo apparso sul numero di Dicembre (4/2010) del “Vivi Belgioioso”, periodico delle “Terre del Basso Pavese”.

Infatti, se riuscite ad arrivare a pag. 19 del giornale, proprio in questi giorni in distribuzione, potrete leggere l’articolo dal titolo “Un anno di successi per lo sport belgioiosino” firmato dal Direttore Responsabile, che così scrive:Da ricordare infine le gare del Velo Club Belgioioso (ex GC Belgioioso, fondato da Giacomo Maiocchi – storico presidente – e dal compianto Carlo Scarini(sic!).

Ora, visto che l’articolo è accompagnato da una foto in cui le due persone citate nell’articolo appaiono circondate da giovani ciclisti, vuol dire che NON siamo di fronte ad un caso di omonimia, ma ad un errore grosso come una casa!

Anche perché, coincidenza vuole che sullo stesso giornale, e precisamente a pagina 13, in un altro articolo, il mitico Carlo venga festeggiato per essersi aggiudicato la benemerenza cittadina della sagra di San Michele 2010, con tanto di foto di gruppo allegata, per essere “il biciclettaio” di Belgioioso.

E allora, di fronte a questo “strafalcione”, mi sono chiesto: c’è nessuno che verifica la congruità degli articoli pubblicati sul “Vivi Belgioioso”? Con quale cura viene gestito il giornale delle “Terre del Basso Pavese”? Misteri viscontei!

Una risposta a ““Vivi Belgioioso”: il giornale che ti allunga la vita!”

  1. daniela scherrer dice:

    Buon giorno a tutti! A lei che cura questo blog e a coloro che postano e alimentano le discussioni. Io confesso che l’ho scoperto da poco e che mi sono dedicata con interesse a leggerlo (quasi tutto, non ho ancora finito…) trovando contributi interessanti e validi (anche le recensioni dei libri, davvero). Mi sono narturalmente soffermata con particolare attenzione sui commenti che riguardavano il periodico “Vivi Belgioioso”, visto che sono Daniela Scherrer e ne sono il direttore. E allora volevo lasciare anche qualche mio commento:
    -Innanzitutto mi scuso moltissimo con la persona che ho definito “compianto”, errore grave che spero solo possa davvero allungargli la vita. Mi dispiace davvero per il refuso. Non è professionale, però errare è umano.
    – Mi dispiace anche di non avere corrisposto alle aspettative vostre. Vi aspettavate -leggo- qualcosa che non vi ho dato. Il lavoro giornalistico è molto esposto, giustamente, alle opinioni della gente. Qualcuno ha apprezzato, altri meno. Però vi ringrazio perchè la critica è molto meglio dell’indifferenza e incentiva a migliorare. Oltretutto -e lo dico sinceramente- alcune sono senza dubbio condivisibili come il fatto che certi articoli siano ripresi dagli organi di stampa locali. Ma tutti noi che scriviamo lo facciamo a titolo gratuito (compresa la sottoscritta nonostante sia giornalista professionista, stia tranquillo Bsia…e grazie per la fanciulla ma ormai purtroppo sono 40 suonati…), così come chi impagina. Quando riusciamo confezioniamo articoli nuovi, altrimenti attingiamo ai nostri scritti sui rispettivi giornali di appartenenza. Ma alcuni collaboratori non fanno il giornalista di professione e quindi una certa novità è comunque sempre garantita.
    – Per quanto riguarda le spese sostenute dal Comune per questo periodico è importante invece sgombrare il campo da equivoci. Il Comune non spende un euro, è l’editore ma l’incarico di realizzarlo è stato dato al settimanale “il Ticino” presso cui io lavoro come giornalista professionista anche perchè noi lo insertiamo (a spese nostre) ai nostri abbonati consentendo una diffusione maggiore. Eventuali passivi sono a carico quindi esclusivamente nostro, ma per fortuna possiamo ringraziare (davvero di cuore) gli sponsor che non ci fanno mancare il loro appoggio. Ma i cittadini che lo leggono possono stare tranquilli: il Vivi Belgioioso può piacere o no (molto liberamente) ma nessuno di loro ha sborsato un centesimo per consentirne la realizzazione e nemmeno per pagare me o gli altri colleghi.
    – Il Vivi Belgioioso è una pubblicazione. Non pretende di essere l’unica e nemmeno la migliore (anzi, per prima so perfettamente che è migliorabilissima e lavorerò per questo). Ma credo anche che non sia tutto così negativo, resta un resoconto di quanto accaduto nei precedenti tre mesi. Anche la recente “ascesa” al titolo di città è comunque un evento: a qualcuno può fregarne poco -è vero- però il 17 marzo nonostante il maltempo c’era davvero tantissima gente. Significa che ad altri interessava. Tutto è opinabile e-per fortuna- selezionabile. Però il fatto resta: Belgioioso ora è città, perchè non dirlo? Oltretutto Belgioioso ha la fortuna di poter contare anche sul bollettino parrocchiale “Il San Michele”, molto ben fatto sia contenutisticamente che graficamente. Credo che sia alla fine arricchente poter contare su una pluralità di prodotti, che la gente può liberamente scegliere di sfogliare o meno. Semplicemente per questo ho accettato di dirigere il “Vivi”: perchè mi piace il mio lavoro, posso ritenermi un pochino belgioiosina anch’io dopo nove anni di residenza e volevo fare qualcosa per il paese senza pretendere naturalmente di accontentare tutti. Grazie a voi per l’opportunità di questo commento. Alla prossima!

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