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Lega Nord: alla ricerca dell’invisibilità?

3 Marzo 2010 da sgur_di_tri

Nei giorni scorsi abbiamo parlato di come potrebbe essere la campagna elettorale di Formigoni per le prossime Regionali (vedi il post dell’8 febbraio scorso), questa volta invece abbiamo pensato come potrebbe svolgersi la campagna elettorale della Lega Nord, la quale, pur presentandosi da sola, anche stavolta si ripropone come insostituibile stampella del ciellino Formigoni.

Sulla base delle prime esternazioni dei maggiori esponenti leghisti, si potrebbe ipotizzare che la campagna elettorale della Lega Nord sarà caratterizzata da una accentuata moderazione, con l’abbandono di quei toni accesi che spesse volte, nei dibattiti televisivi, hanno distinto la presenza dei rappresentanti leghisti (alla costante ricerca di visibilità).

La consegna potrebbe essere quella di lasciar scorrere in modo sommesso la campagna elettorale, al fine di “incassare” la rendita di consensi che, magari con il conforto di qualche sondaggio, si pensa di aver accumulato nei mesi scorsi con campagne che, come tutti sappiamo, erano evidenti strumentalizzazioni politiche.

Parliamo, ad esempio, del problema “sicurezza”, che la Lega Nord non sembra avere più in calendario dopo la clamorosa ritirata sulle ronde (vedi il post del 24 novembre 2009), e dopo aver accantonato il problema zingari.

E che dire poi dell’altro cavallo di battaglia della Lega: e cioè del problema dell’immigrazione clandestina? Sembra anch’esso, al momento, del tutto abbandonato. Faccio un solo esempio: dopo i fatti di Via Padova a Milano, dove immigrati nordafricani e sudamericani (quindi extracomunitari) si erano scontrati duramente, ci si aspettava una dura reazione della Lega (non dimentichiamo che da anni governa Milano insieme al PdL). Invece, dopo che qualche dirigente leghista aveva prospettato rastrellamenti casa per casa, è subito seguita l’immediata smentita dei vertici: fermi tutti, non è proprio il caso (vedi qui).

E della campagna della Lega sul crocefisso nelle scuole? Anche con questo argomento, dopo un po’ è meglio chiudere! La gente non capirebbe se si dovesse insistere più di tanto, con tutti i problemi che ci sono in un Paese “piegato” dalla crisi economica e da una disoccupazione crescente (a questo proposito, non ricordo che la Lega Nord abbia mai chiesto di porre seriamente questi problemi all’ordine del giorno del Governo, nonostante sia saldamente alla testa del Paese, sempre con il PdL!).

Ma, allora, quali saranno i temi che gli esponenti leghisti porteranno nelle prossime tribune televisive? E’ presto detto, sono più che convinto (e anche stavolta sono pronto a scommetterci) che parleranno di tre argomenti ben precisi, e cioè: di “come abbiano lavorato bene i Ministri leghisti”, di “come in Italia ci sia bisogno di maggiore legalità” e, per finire, di “come la Lega Nord sia saldamente radicata sul territorio”.

Tralascio i primi due argomenti in quanto abbastanza fumosi, mentre vorrei soffermarmi brevemente sul cosiddetto “radicamento sul territorio”, perché, detto così, parrebbe perfino che la Lega Nord abbia un rapporto costante (quasi a livello “condominiale”) con la gente e ne raccolga di continuo le istanze, per portarle avanti. Personalmente, non mi sembra che le cose stiano così, anche perché non ricordo un’iniziativa concreta promossa dalla Lega a favore delle persone colpite dalla crisi economica.

E allora mi chiedo: il “radicamento sul territorio” di un partito dipende forse dal fatto che ogni tanto si vede un gazebo nella piazza del paese?

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