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La Sacra Sindone: icona o reliquia?

6 Maggio 2010 da sgur_di_tri

Nei giorni scorsi Papa Benedetto XVI ha dichiarato di vedere nella Sacra Sindone “un’icona scritta col sangue, sangue di un uomo flagellato, coronato di spine, crocifisso”, simbolo degli orrori del XX secolo (vedi qui). Il teologo Papa Ratzinger utilizzando il termine icona (immagine), decisamente diverso da quello usato invece da Papa Woytila, il quale definì la Sindone una reliquia (resto, residuo), è sembrato accantonare il problema dell’autenticità del Sacro Lino che avrebbe avvolto Gesù quando venne sepolto.

Fermo restando la straordinaria coincidenza delle ferite impresse sul sudario custodito a Torino con le ferite che tradizionalmente sono attribuite al Cristo crocifisso, c’è da dire che la disputa sull’autenticità della Sindone è partita da lontano, e cioè fin da quando apparve per la prima volta, verso metà del 1300.

Al riguardo, ricordiamo che nel 1543 Giovanni Calvino – nel suo “Trattato delle reliquie” –  attaccò la rivendicazione di autenticità dei vari sudari che in quel tempo erano in circolazione in tutta Europa (ne contò fino ad otto). Disputa che continua tutt’oggi, nonostante l’utilizzo dei più sofisticati sistemi di indagine.

Ovviamente, la discussione sull’autenticità non riguarda solo la Sindone, ma anche le numerose altre reliquie legate alla vita terrena di Gesù, che sono gelosamente custodite in diverse chiese di mezzo mondo e sono oggetto di culto da parte di molti fedeli.

Ad esempio, viene venerato il legno della Croce, il cui primo pezzo sarebbe stato trovato da Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, nel 326 d.c. (successivamente se ne sarebbero scoperti molti altri). Lo stesso dicasi per i chiodi1 della stessa Croce, che ebbero il potere di moltiplicarsi, e così per la corona di spine, i cui frammenti sarebbero preservati presso varie chiese di Francia.

In tempi e luoghi diversi sarebbero stati rinvenuti anche la lancia che trafisse il costato di Gesù, i sandali e la tunica che Gesù  avrebbe indossato quando fu condannato da Pilato (questa conservata nella cattedrale di Trier in Germania).

Inoltre alcune gocce del sangue del Redentore apparvero a Roma, in Belgio, in Francia, e anche in un’ampolla che venne recapitata da un Templare in Inghilterra nel 1247. Si arrivò perfino a sostenere di possedere un dente (da latte), dei capelli, delle unghie di Gesù, oppure una sua lacrima (custodita nella chiesa di Vendome, in Francia). Tutti reperti che necessiterebbero di attente e scrupolose verifiche.

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Il mondo delle reliquie è indubbiamente un mondo tutto da scoprire, e allora, per chi volesse saperne di più, consiglio il libro di James Bentley dal titolo “Ossa senza pace” (Ed. Sugarco. 1988. 254 pagg.), in cui viene narrata la storia delle reliquie (sacre e profane) di santi e martiri, dall’antichità ai giorni nostri, e ci dice come tali reliquie furono trovate, custodite, comprate, vendute, disputate, frammentate, moltiplicate. Un libro tutto da leggere, molto documentato, che credo appassionerà sia i credenti che gli scettici gettando una nuova luce sulla storia sociale dell’Occidente, dagli albori del cristianesimo ai nostri giorni. Libro da cui ho tratto le brevi informazioni riportate nel post.

  1. Le scoperte di reliquie attinenti a Gesù però non sarebbero solo di antica data. Nel marzo scorso, ad esempio, nell’isola di Madeira, all’interno di una tomba in cui erano stati sepolti tre cavalieri Templari, è stato rinvenuto un antico chiodo che, secondo quanto sostiene un archeologo inglese, potrebbe trattarsi, anche in questo caso, di un ennesimo chiodo della croce di Gesù (vedi qui). []

Una risposta a “La Sacra Sindone: icona o reliquia?”

  1. Emilio Conti dice:

    Tra le reliquie ci sarebbe anche da citare “Il prepuzio di Gesù”.
    Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Santo_Prepuzio

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