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C’è chi ce l’ha e chi no

4 Luglio 2008 da Emilio Conti

Esistono molti modi di definire l’intelligenza. Io ne ho uno tutto mio. Per me una persona intelligente è, innanzitutto, quella intellettualmente onesta, in buona fede, disposta ad ascoltare e a valutare gli argomenti di chi non la pensa come lei, che riconosce, venuta a conoscenza di fatti prima ignoti, di essersi sbagliata e, quindi, di correggersi. Spesso si fa confusione tra intelligenza e cultura. Ma la cultura è semplicemente un “accumulo” di sapere che spazia nei campi più disparati.

Esiste un nesso tra cultura ed intelligenza? Sì e no. Solitamente l’intelligenza spinge verso il sapere, ma non è detto che sia sempre così. Per imparare occorre tempo e denaro, e non tutte le persone intelligenti ne hanno. Inoltre, anche l’ambizione è un potente stimolo al sapere, ma l’ambizione non è intelligenza. La cultura si acquisisce, ma può dirsi altrettanto dell’intelligenza? Secondo me tra i molti fattori che creano una persona intelligente vi è anche la predisposizione genetica. Così come per la statura, il colore dei capelli o degli occhi, altrettanto dicasi per l’intelligenza. Possiamo quindi imbatterci in persone colte ed intelligenti, non colte ma intelligenti, non colte e normali, colte e normali. Gli appartenenti a quest’ultima categoria, però, proprio perché colte, pensano anche di essere intelligenti e questo li porta a comportamenti spesso molto pericolosi, per sé e per gli altri (ma soprattutto per gli altri).

Venuto a conoscenza dell’esito della votazione tenutasi lunedì 30 giugno scorso, sono giunto alla conclusione che alcuni appartenenti a quest’ultima categoria sono presenti nell’attuale amministrazione comunale.

Credo mi sia già capitato di dichiarare di essere stato un elettore di questa giunta. Uno dei motivi che mi spinse a votarla non fu tanto la figura del capolista, quanto, piuttosto, la presenza di alcune persone di cui avevo stima. Dopo la votazione di lunedì quella stima è venuta a mancare, semplicemente svanita nel nulla (assenti a parte, ovviamente).

P.S. Da quando ho aperto questo blog alcuni di costoro faticano a salutarmi: bene, adesso vengo in loro aiuto. Se dovessero incontrarmi per il paese mi ignorino, si voltino pure dall’altra parte: ci faremo un favore reciproco.

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