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Verità scomode?

30 Aprile 2011 da Emilio Conti

Blog irraggiungibile

30 Aprile 2011 da Emilio Conti

Per quasi tutta la giornata di ieri non si riusciva ad accedere al blog a seguito di un grave incidente capitato alla società che lo ospita (un incendio ai gruppi UPS). Solo nel tardo pomeriggio la situazione si è normalizzata.

Pur non essendo colpa nostra, quindi, ci scusiamo ugualmente per il disservizio con i nostri assidui frequentatori.

Esercizi di vicinato? Bye-bye?

26 Aprile 2011 da sgur_di_tri

C’è la Delibera di Giunta n. 81 del 18.04.2011 che mi sembra piuttosto interessante. Oggetto: “Attivazione procedura SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) per apertura media struttura di vendita in Comune di Belgioioso. Atti di indirizzo” (per consultarla dovreste prima cliccare sulla Delibera e poi cliccare su “Scarica documento allegato #1”).

Ebbene, con questa recentissima Delibera sembrerebbe che l’Amministrazione Comunale di Belgioioso abbia dato avvio alla procedura per l’apertura in Via Natta (Zona artigianale, per intenderci) di un esercizio di media struttura di vendita al dettaglio.

Cosa vuol dire “media struttura di vendita al dettaglio”? Questo ce lo dice chiaramente l’Art. 6 del Regolamento Regionale del 21 luglio 2000 n. 3, denominato “Regolamento di attuazione della L.R. 23.7.1999. n. 14 per il settore del commercio” (BURL n. 30, 2º suppl. ord. del 25 Luglio 2000), il quale stabilisce una precisa classificazione per gli esercizi di vendita al dettaglio.

Ad esempio, per Belgioioso (che ha una popolazione di circa 6.500 abitanti), per “esercizio di vicinato si deve intendere un negozio avente una superficie inferiore a 150 mq., mentre per “esercizio di media struttura” dobbiamo pensare ad un esercizio che abbia una superficie che va da un minimo di 150 mq. ad un massimo di 1500 mq.!
Non male come estensione, non trovate?

Dobbiamo quindi aspettarci a breve l’inaugurazione a Belgioioso di un nuovo “esercizio di media struttura” per vendita al dettaglio? E che dire degli “esercizi di vicinato”, così cari al “Distretto del Commercio Terre Viscontee“? Dobbiamo dirgli ciao?

Riforme e riformati

22 Aprile 2011 da Emilio Conti

Italiani, votate La Trippa!

21 Aprile 2011 da sgur_di_tri

Quando faccio zapping, se incappo in un qualsiasi film di Totò, mi fermo immediatamente e, anche se l’ho visto e rivisto non so quante volte, me lo godo per l’ennesima volta, con la certezza che mi metterò nuovamente a ridere a quella battuta che conosco a memoria.

Vi dico questo perché pochi giorni fa, esattamente il 15 aprile, era il 43° anniversario della scomparsa del grande comico napoletano.

E allora per ricordarlo ho pensato di proporvi una scena tratta dal film “Gli onorevoli”, girato nel 1963. La scena mi sembra perfetta per questo periodo elettorale e, con profetica lungimiranza, pare sia stata girata ieri! Guardare per credere!

Riunione politica – Scena tratta dal film “Gli onorevoli”

Socialisti duri e puri

18 Aprile 2011 da Emilio Conti

Finalmente! Il salto del fosso è stato fatto!

Spalman

Giardini*

18 Aprile 2011 da bsìa

* Libera reinterpretazione del “Sistema dei giardini” nell’inserto, a cura della A. Manzoni & C. S.p.A., de La Provincia PAVESE.

 

Il giardino barocco (Barocco come la testa di qualcuno?)

Il giardino dello smog e del rumore, conosciuto anche come ex-statale 234

Il giardino dell’amore (Camporelle a go-go)

Il giardino romantico (Effusioni a piacimento)

Il giardino dei semplici (Non fa per questa amministrazione)

Il fossato (altrimenti detto “fogna a cielo aperto”)

I “jardin de poche”. Orrore!! Chi trova l’errore di chi non conosce il francese?

Il percorso dell’acqua (nera)

Il giardino della pioggia (acida)

Il giardino medievale e il monte Tabor!1 😯

  1. Dove avverrà la trasfigurazione dello Zucca? 🙄 []

Per partito perso!

16 Aprile 2011 da sgur_di_tri

Non potete non averlo visto! Da qualche giorno in vari punti della città di Belgioioso si nota un furgoncino con sopra una gigantografia del Sindaco Prof. Zucca, il quale, maniche rimboccate e cravatta allentata, fissa con sguardo penetrante tutti coloro che gli passano accanto.

E altri manifesti simili sono stati affissi un po’ dovunque in città, e sotto ad ogni immagine campeggia la seguente scritta:Fabio Zucca. La forza del Basso Pavese per una nuova Provincia.

Si tratta forse di un’iniziativa per ricordarci che i prossimi 15 e 16 maggio sono previste le Elezioni provinciali, e che anche il Prof. Zucca sarà della partita? Staremo a vedere!

Ma sotto quali insegne di partito potrebbe muoversi il Prof. Zucca? Al momento non ci è dato sapere, e nonostante il nostro occhio abbia frugato ogni angolo della gigantografia alla ricerca di un qualche (anche minuscolo) simbolo di partito, non lo abbiamo scovato!

Può essere che il Prof. Zucca, almeno in questa prima fase della campagna elettorale, punti sulla sua persona per convincere gli elettori? Vorrebbe forse dirci che il partito viene dopo, e che lui, sempre come persona, è garanzia per un buon governo?

Una cosa è certa, il Prof. Zucca, in quasi otto anni di amministrazione, di cose ne ha fatto tante, ad esempio: ha promosso convegni, ha inaugurato mostre, ha attivato gemellaggi, ha lanciato “la corsa delle carriole” e ha comprato persino un castello! Ma io mi chiedo: come mai la città di Belgioioso non ha ancora una tangenziale?

Una proposta costruttiva!

13 Aprile 2011 da sgur_di_tri

Un inserto davvero speciale quello che i lettori de “La Provincia PAVESE” si sono trovati fra le mani qualche giorno fa: quattro pagine interamente dedicate a Belgioioso, da conservare gelosamente!

Un inserto per raccontarci come l’Amministrazione comunale di Belgioioso, sotto la guida del Prof. Zucca, stia puntando – così è scritto – sulla cultura e l’ambiente per il rilancio del territorio!

Quattro pagine fitte fitte che letteralmente travolgono il lettore con interviste, articoli, schemi, fotografie a colori, continui richiami alla storia (ormai i Visconti sono una costante!), un uso ricercato dei termini e dei concetti.

Vere “secchiate” di parole, quali: “politica di sviluppo”, “nuove esperienze di governance“, “partecipazione e reciprocità”, “progetti innovativi,” “collaborazione costruttiva e propositiva tra attori economici,” “fondamenta delle nostre radici culturali”, “identità”, “vivibilità”, “sviluppo endogeno”, “sviluppo sinergico”, e altro ancora!

Ma quello che più mi ha incuriosito è stato l’articolo intitolato “Belgioioso città giardino”, in cui si parla di un progetto chiamato “Un Castello per la sua città: recupero del Castello di Belgioioso, Villa Trespi e dei loro giardini” (con tanto di prospetto allegato), che, a quanto pare, verrà ufficialmente presentato il prossimo 14 aprile in Consiglio Comunale.

Il progetto avrebbe lo scopo – così è scritto – dicreare un percorso nella storia dell’Europa che parte dall’Orto parco del Medioevo per arrivare al giardino romantico e liberty di fine Ottocento/primi decenni del Novecento di Villa Trespi.

Non vi sembra già di viverlo questo percorso? Immaginate, per un attimo, di essere in primavera e di inoltrarvi in sentieri immersi nel verde, circondati da alberi in fiore e avvolti dal cinguettio degli uccellini che svolazzano intorno a voi ! Incantevole, non trovate?

Peccato però che, secondo me, ci si sia dimenticati di un particolare, e cioè che, dopo tanto camminare tra la natura, per giungere al giardino “romantico” di Villa Trespi si debba attraversare Viale Dante, dove si avrà modo di “incamerare” (e portarsi a casa gratuitamente!) una congrua dose di gas di scarico delle macchine in transito! Ah, malasorte!

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Proposta costruttiva: per evitare ai turisti di attraversare viale Dante, e in attesa che venga realizzata la tangenziale, propongo la costruzione di un ampio sottopasso che dal fossato del Castello porti direttamente al giardino di Villa Trespi. Non è un’ideona?  Voi cosa ne pensate? Da questo momento è aperto il televoto!

Peggio di quanto pensassi

12 Aprile 2011 da Emilio Conti

Chi ci segue sa che questo blog è nato come conseguenza di una manovra fiscale attuata dalla precedente amministrazione (sempre capeggiata dal sig. Zucca), e riguardante l’addizionale comunale IRPEF, che era stata giustificata con argomentazioni piuttosto puerili, la più discutibile delle quali era quella della “quota esente“. Quanto fosse sperequata tale manovra, e speciosi gli argomenti portati per giustificarla, era stato da me dimostrato nel post Ipocriti o dilettanti? (che invito a rileggere).

Circa un mese fa ho letto sulla stampa locale che, grazie alla famosa “quota esente” (nel frattempo passata da 12.000 euro a 14,500 euro) i compaesani esonerati dal pagamento dell’addizionale comunale IRPEF sarebbero ben 1200. Credendo di aver già spiegato tutto nel post citato, ho pensato bene di soprassedere ad un ulteriore commento, reputando la notizia come propaganda (la solita, con l’appoggio acritico della stampa locale). Senonché, una settimana fa, incontro un consigliere di opposizione  che mi chiede se avessi letto l’articolo dei 1200 esentati. Rispondo affermativamente e che  avevo reputato di non controbattere.

Lui, però, mi rivela che la notizia lo ha un po’ indispettito e che, di conseguenza, ha fatto una ricerca, presso l’ufficio demografico del Comune, di quanti compaesani hanno età inferiore ai 16 anni e di quanti, con età superiore ai 15 anni, stanno ancora studiando. Il motivo di tale ricerca è evidente: fino al compimento dei 16 anni vi è l’obbligo di studio e, di conseguenza, non si può lavorare e quindi non si può avere alcun reddito. Lo stesso si può dire per coloro con età dai 16 anni in su che, teoricamente, sarebbero in età da lavoro, ma che nella stragrande maggioranza, se non nella totalità, stanno studiando e, quindi, anche loro senza reddito. Il totale dell’inchiesta dà la bella cifra di 1400. Insomma, la notizia che in paese ci sarebbero 1200 “esenti” dall’addizionale comunale Irpef, in realtà sembrerebbe una non notizia in quanto i presunti “esentati” sarebbero semplicemente individui non soggetti ad imposta (nessuna imposta, non solamente l’addizionale comunale). Questa potrebbe essere la prima ipotesi, ma potrebbero esserci effettivamente 1200 “esenti”, nel qual caso risulterebbe che a Belgioioso i contribuenti sarebbero 3800. Infatti 6400 sono gli abitanti, 1400 dei quali non sono soggetti ad imposta ed altri 1200 sono “esentati”, per cui 6400 – 1400 – 1200 = 3800. Sarà così? Difficile stabilirlo leggendo l’articolo. Come al solito informazione che non informa.

Ma il consigliere mi rivela anche un altro aspetto della tassazione dell’addizionale comunale. Il fatto, cioè, che si tratta di una tassa “o tutto o niente”. Significa che chi è al di sotto della soglia di esenzione non paga niente, ma è sufficiente che la superi anche di un solo euro è la tassa viene calcolata sull’intero reddito. Il solito esempio per capirci meglio. Due contribuenti: il contribuente A con un reddito di 14499 euro e il contribuente B con un reddito di 14501 euro. La differenza di reddito tra i due è di soli 2 euro. Ma cosa succede con l’addizionale comunale IRPEF? A Belgioioso la famosa quota esente è di 14500 euro e l’aliquota dello 0,7%. Come conseguenza il contribuente A non pagherà un centesimo di tassa (rientra nella quota esente) mentre il contribuente B la pagherà su tutti i 14501 euro: vale a dire pagherà 101,51 euro di addizionale comunale IRPEF (14501 x 0,7 / 100). Quei suoi 2 euro di reddito in più han fatto sì che il suo reddito disponibile sia sceso a 14399,49, vale a dire MENO del reddito disponibile del contribuente A. Se questa è equità fiscale lascio decidere a chi legge. Forse è un’equità per certi socialisti e certa sinistra!

Alla luce di questo nuovo aspetto, di cui ero completamente all’oscuro (pensando che l’addizionale comunale IRPEF si calcolasse come l’IRPEF normale) e che, nel frattempo, il governo Berlusconi ha abolito l’ICI sulla prima casa, la situazione dei contribuenti portati ad esempio nel già succitato post peggiora, nel senso dell’equità fiscale. Infatti la famiglia A non pagherà l’addizionale comunale IRPEF perché i suoi componenti rientrano sotto la soglia della quota esente e non pagherà nemmeno l’ICI sulla prima casa.  Lo stessa dicasi per il professionista C che pagherà solamente l’ICI sulle altre case. La situazione peggiore rimane quella della famiglia B che pagherà l’addizionale comunale IRPEF sull’intero ammontare del suo reddito.

Per dimostrare quali disastri succedono quando si gioca con “quote esenti” e aliquote, propongo un altro esempio. Due famiglie di identica composizione: padre, madre e due figli, uno di 20 e l’altro di 16 anni. Nella famiglia A lavorano tutti e quattro i suoi componenti, ciascuno con un reddito di 14.000 euro. Inoltre la casa è di proprietà ricevuta per via ereditaria. Nella famiglia B, invece, il reddito è prodotto solo dal capofamiglia e ammonta a 45.000 euro. La famiglia vive in affitto e i due figli studiano, il più giovane alle medie superiori, il più anziano all’università. Riassumendo schematicamente:

Famiglia A Famiglia B
Padre 14.000 45.000
Madre 14.000 Disoccupata
Figlio 20 anni 14.000 Studente universitario
Figlio 16 anni 14.000 Studente medio
Abitazione Di proprietà In affitto
Reddito famigliare 56.000 45.000

Considerazioni:

  1. per il sistema fiscale italiano i quattro componenti della famiglia A sono quattro individui sulla soglia della povertà, mentre il reddito del capofamiglia della famiglia B è un reddito piuttosto alto, da benestante;
  2. il reddito totale, però, della famiglia A è di ben 11.000 euro superiore a quello della famiglia B, e questo ancora al lordo della tassazione;
  3. nessuno dei componenti della famiglia A pagherà un centesimo di addizionale comunale IRPEF in quanto, ricordiamolo ancora una volta, l’imposizione è personale e tutti i componenti rientrano nella quota esente (che è di 14.500 euro); viceversa l’addizionale comunale IRPEF che la famiglia B dovrà pagare ammonta a 315 euro (45.000 x 0,7 / 100) riducendo il tal modo il suo reddito disponibile portandolo a 44.685  euro (45.000 – 315);
  4. il divario di reddito tra le due famiglie aumenta a scapito della famiglia B,
  5. la famiglia A non paga tasse sulla propria abitazione, inoltre, avendola ricevuta come eredità, non ha neanche le rate del mutuo da rimborsare, mentre la famiglia B deve pagare l’affitto;
  6. la famiglia B, in aggiunta, deve pagare le tasse universitarie del figlio maggiorenne (che, dato il reddito del padre, saranno piuttosto elevate) nonché il costo dei libri per entrambi.

Pensate si tratti di semplici esempi accademici? Purtroppo, nella realtà, sareste stupiti di scoprire quanti siano i casi simili a quelli descritti. C’è ancora bisogno di dimostrare l’iniquità della tassazione? Un Comune che si proclama di sinistra non dovrebbe stare più attento a non aumentare le disparità? Oppure fa comodo che la situazione rimanga tale e quale, continuando a gettare fumo negli occhi ai cittadini?