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Essere leghisti oggi (a Belgioioso e non solo) – parte II

30 Aprile 2010 da sgur_di_tri

Il dissenso di Fini ha di certo spiazzato Berlusconi, ma credo che ancor di più abbia spiazzato Bossi, il quale non ha avuto neanche il tempo di gioire per la “vittoria” elettorale alle Regionali, che si è trovato di fronte ad una situazione inattesa.

Il leader leghista è sembrato sorpreso dalla mossa di Fini e la sua prima reazione a caldo è stata quella di chiederne l’estromissione (vedi qui),  perché a Bossi serve che il Pdl sia saldamente nelle mani di Berlusconi per poter continuare a decidere nelle “cenette a due”.

Perché, se a Bossi viene a mancare la compattezza del Pdl, che gli permette di fare sia l’alleato che l’oppositore interno (“partito di lotta e di governo”),  secondo me, corre il rischio di essere percepito per quello che è, e cioè come l’alleato più fedele di Berlusconi.

Quindi, dopo averci pensato qualche giorno, ecco che adesso Bossi misura le parole, frena sulle elezioni anticipate e afferma con tono “responsabile”: «Non vogliamo il voto, ma solo fare il federalismo fiscale», perché senza questa riforma, così dice il Senatùr, l’Italia corre dei rischi «Serve il federalismo fiscale altrimenti l’Italia fa la fine della Grecia, è assolutamente necessario» (vedi qui).

Il “federalismo fiscale” quindi come nuova “parola d’ordine” (semplice ed efficace) che il popolo leghista può “spendere” nelle discussioni; “federalismo fiscale” ancora tutto da scrivere (e da capire), ma buono per l’ennesima campagna strumentale della politica della Lega.

E il “mio” leghista di riferimento (vedi il mio precedente post), di pronta e cieca obbedienza, cosa pensa della nuova situazione? Alla mia domanda risponde prima con un prevedibile (ma breve) attacco a Fini, colpevole di lesa maestà, e poi giù anche lui a declinare (sempre al condizionale) lo slogan leghista del momento: «Bisognerebbe assolutamente fare il “federalismo fiscale”», «Ma sai come si starebbe tutti meglio con il “federalismo fiscale”», «Con il “federalismo fiscale” si ridurrebbero le tasse e anche il sud avrebbe dei vantaggi”, e così via.

Intanto però il Governo, con il convinto ed incondizionato appoggio della Lega Nord (e senza che nel Pdl siano emerse distinzioni fra berlusconiani e finiani), non approva l’allungamento della Cassa integrazione per i lavoratori delle aziende in crisi (vedi qui). Alla prossima puntata.

To be continued…

Bsiàte – quattordicesima puntata

28 Aprile 2010 da bsìa

Notizia: “Napolitano «I magistrati facciano autocritica»”

Commento: Caro Presidente, forse sarebbe il caso che incominciasse Lei a farla!

Cementificatori furiosi

28 Aprile 2010 da Emilio Conti

Quante volte abbiamo letto, sulla stampa locale, la dichiarazione del nostro sindaco con la quale rivendica che la sua amministrazione è “attenta all’ambiente”? Penso decine di volte. Ma, come spesso accade quando si ha a che fare con i politici, occorre fare molta attenzione tra quello che  dicono e quello che, invece, fanno. La domanda, quindi, è: veramente la nostra amministrazione è stata attenta all’ambiente?

Nell’estate di due anni fa scopriamo che per la riqualificazione dell’area ex-Dolma la nostra amministrazione ha concesso l’autorizzazione al possibile stoccaggio di sostante pericolosissime (vedi il post Bella mossa!). Ma il rispetto dell’ambiente significa evitare potenziali disastri ecologici, soprattutto se si considera che quei magazzini sono molto vicini alla Lampogas dove sono depositate tonnellate di gas liquido. Come si concili un magazzino di sostanze esplosive/inquinanti/cancerogene con il rispetto dell’ambiente per me resta un mistero. Ma non è finita. Agli acquirenti dell’area è stato pure concesso di poter edificare, ad uso uffici, per 4000 mq. (in aggiunta agli edifici già presenti). Cemento.

Belgioioso ha avuto, sotto l’attuale amministrazione, un’espansione edilizia terrificante. Terreni sacrificati alla speculazione. Edilizia che adesso sta subendo una crisi drammatica (alloggi invenduti, costruzioni non terminate). Sulla stampa locale sappiamo quanti alloggi sono invenduti, e quindi vuoti, a Pavia. Sarebbe bello che chi si qualifica come giornalista, invece di riportare la solita propaganda del nostro sindaco, si rimboccasse le maniche e facesse un’inchiesta per scoprire quanti alloggi sono vuoti a Belgioioso e quanti cantieri sono fermi. Anche in questo caso, comunque, altro cemento.

In via XXV aprile fino all’anno scorso esisteva un fazzoletto di verde: troppa fatica fare la manutenzione, quindi è stato trasformato in un bel parcheggio, (vedi il post Là dove c’era l’erba…) quasi sempre vuoto! Sostituire con l’asfalto l’erba è un bel modo di tutelare l’ambiente.

Adesso si sta ricoprendo il fosso che fiancheggia via Trieste (ci faranno un bel parcheggio?). L’avevano trasformato nella solita fogna a cielo aperto, per cui bisogna nascondere la m…. per non farla vedere (e odorare)? Ma Belgioioso non dovrebbe essere dotato di depuratore dove convogliare gli scarichi fognari del paese? Non fa niente, l’importante e buttar giù altro cemento.

Adesso scopro che hanno pure intenzione di ricoprire il tratto di Roggia Grande che costeggia via Matteotti (sembra che la scusa sia quella di costruirci una pista ciclabile [sic]). Ma la Roggia Grande non è una fogna a cielo aperto; è un fosso con una bella portata d’acqua: allora perché coprirlo? Certo, come al solito, la riva destra (quella che costeggia la strada) avrebbe bisogno di un po’ di manutenzione. Anche qui allora si ripropone la solita storia di evitare la manutenzione coprendo la roggia? Non ci sono soldi per un po’ di giardinaggio? Si è fatto un gran parlare di nonni-civici, non si potrebbe procedere all’arruolamento di nonni-giardinieri che siano in grado di potare qualche ramo e qualche siepe (potrei aderire persino io, anche se non sono nonno)? Inoltre, da poco tempo la riva destra è stata piantumata rendendo la via molto bella e caratteristica (vedi le foto sottostanti), che facciamo? Abbattiamo tutto e facciamo legna da ardere? Altro cemento? Ben strano concetto di ambiente…

La solita ipocrisia

26 Aprile 2010 da Emilio Conti

Ci risiamo: puntuali come sempre ecco i soliti benpensanti scandalizzati per le contestazioni avvenute in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. La Polverini non ha potuto parlare: SCANDALO! Contestata la Moratti a Milano: ORRORE! Il discorso del sindaco di Pavia soverchiato da canzoni della resistenza: CHE SCHIFO! (questa però è stata la contestazione più bella 😉 ).

E via con lo “stracciamento” di vesti: è solo colpa di quei poveri derelitti dei centri sociali (poveri derelitti che ogni tanto ci rimettono la pelle accoltellati da qualche democratico di destra) oppure l’altisonante frase “Era il fascismo che non faceva parlare”. Vero. Ma io non accetto che chi mi ricorda cosa faceva il fascismo appartenga a un raggruppamento di partiti di cui alcuni membri non partecipano alle celebrazioni perché dichiaratamente anti unità d’Italia (Lega) o che vietano alle bande di suonare le canzoni della resistenza (Bella ciao), oppure a quello il cui capo fa chiudere le trasmissioni televisive che lui reputa scomode (a proposito di tappare la bocca, vero?) o che vuole impedire le intercettazioni telefoniche per non far sapere agli elettori le sue porcate e quelle dei suoi amici, o che cerca di legare le mani alla magistratura, o che cerca di tappare la bocca alla stampa libera. Dove sta il vero fascismo?

Certo, anch’io preferisco forme di contestazione meno “violente” (ma chi è che diceva che violenza chiama violenza?). Ad esempio adoro una forma di contestazione di origine anglo-sassone (o forse tipicamente scozzese) che consiste nel mostrare le chiappe nude alla persona contestata. Sarebbe bellissimo in futuro vedere un sindaco “democratico” salire sul palco e, quando si appresta a parlare, migliaia di persone voltargli le spalle, calarsi i pantaloni e mostragli le natiche al grido di “baciami il culo”.

Certe persone farebbero meglio a chiedersi cosa succederà quando ai “centri sociali” (o agli “anarco-insurrezionalisti”, altra scempiaggine propagandistica) si uniranno gli studenti di una scuola pubblica martoriata e gli operai ridotti alla fame.  Sarò curioso di leggere e/o sentire quali amenità saranno in grado di inventarsi!

Belgioioso, il paese del bengodi!

25 Aprile 2010 da bsìa

Ehilà, manica di gonzi, come state? 😛 Ancora sotto l’effetto dell’ecstasy? Siete ancora svegli? 😈 E l’unico neurone rimastovi l’avete conservato, o vi siete fottuto pure quello? :mrgreen: Pensavate che fossi schiattato? 🙂 Che la suocera mi avesse fatto a pezzi con il machete? Che la moglie mi avesse versato dell’arsenico nel minestrone? E’ bello sognare ad occhi aperti, vero? 😉

“Sembravi scomparso dalla circolazione, cos’è successo?”. E’ successo che io mi attivo con le stronzate, e da un po’ di tempo i “nostri eroi” stanno volando mooooolto basso. Semplicemente non avevo materiale per sbizzarrirmi. E finalmente stamane qualcosa si è mosso.

Sembrerebbe, dunque, che la nostra amministrazione delle meraviglie abbia chiuso il bilancio 2009 con un avanzo di 500mila auro.1 Il rikishi, attuale assessore al bilancio, ci ha annunciato lo strepitoso risultato! Sarà vero? 🙄 All’opposizione (opposizione? 😯 uha, uha, uha, che parolona! Sembra più una bestemmia 😐 ) l’ardua sentenza.

Ma se fosse vero, perché non utilizzano lo strepitoso avanzo per non aumentare la Tarsu? Oppure per diminuire l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef? Non è che stanno pensando di utilizzarlo per rimpinguarsi le loro già scarse 👿 indennità?

Forza, gonzi, aspettate e vedrete!

P.S. L’avete votato? E adesso prendetevelo nel culo!

  1. Avanzo di mezzo milione di euro, avanti il cantiere sull’argine – Belgioioso, martedì si parla di bilancioLa Provincia PAVESE di oggi []

25 Aprile 1945 – 65° anniversario della Liberazione

24 Aprile 2010 da sgur_di_tri

In questo periodo fatto di improbabili territori, in cui anche una canzone come “Bella ciao” sembra dare fastidio alla “straripante” identità padana (vedi qui), in cui si vorrebbe fare del “revisionismo” storico cancellando la Resistenza (vedi qui), vorrei che per questo 25 aprile ci ricordassimo di coloro che, combattendo il nazi-fascismo, sacrificarono la loro vita affinché l’Italia intera riacquistasse libertà e dignità.

A questo scopo, fra le tante lettere lasciate dai condannati a morte della Resistenza italiana, propongo quella di Arturo Capettini (43 anni), nato a Zeme Lomellina (Pv), che il 19 dicembre 1943 fu catturato a Mortara, portato nel carcere di S.Vittore a Milano, torturato e poi fucilato al poligono di tiro della Cagnola il 31 dicembre 1943, assieme ad altri tre partigiani:  Gaetano Andreoli, Cesare Poli e Francesco Scotti.1

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Cara mamma,

quando riceverai questa, io non ci sarò più, il piombo nemico mi avrà già freddato, perciò mi raccomando a te i miei cari figlioli, baciali tanto per me, come pure Tilde ed istruiscili finché siano buoni patrioti come lo fui io e che facciano di tutto per vendicarmi.

Caramente bacio tutti per l’ultima volta, addio evviva l’Italia evviva l’idea comune.
Vostro Arturo ”

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25 Aprile 2010 – Uniti per la difesa e l’attuazione della Costituzione – Comunicato ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)

  1. Notizie tratte dal sito ANPI di Voghera. []

Film e verità storica

23 Aprile 2010 da Emilio Conti

Oggi, come ci ha ricordato sgur_di_trì nel suo post,1 incominciano le proiezioni del film Agorà. Va però chiarito che, come spesso accade quando di un fatto ne viene data una versione cinematografica, la realtà storica è stata un po’ diversa da quella raccontata nella versione filmica.

Nella realtà lo scontro con Ipazia (e quello che rappresentava) non era  solo dovuto, come si evincerebbe dall’opera cinematografica, a una contrapposizione tra pagani e cristiani, ma anche da vero e proprio odio covato dal vescovo Cirillo verso la scienziata e, in senso lato, dalla sua sete di potere nel tentare di impadronirsi dell’Egitto. Va ricordato che Alessandria era una città multietnica, multiculturale, multireligiosa, sede di una biblioteca (formata da 700.000 volumi) aperta a tutti, e che per queste sue caratteristiche costituiva un forte ostacolo alla diffusione del cristianesimo in quell’area. Senza contare la notorietà e autorevolezza di Ipazia che era anche diventata amica del prefetto augustale Oreste.2

I monaci non erano dei “fanatici” (il loro comportamento lo farebbe sicuramente credere), ma la loro azione era deliberata: infatti i primi monaci cristiani non erano nient’altro che dei veri e propri “squadroni della morte” che avevano il compito di convertire, con le cattive, i recalcitranti ed erano agli ordini di qualche vescovo. Cirillo ne aveva a disposizione 12.000 (dodicimila) più i 600 parabolani che erano i veri e propri killer.

Ipazia non fu lapidata. Ma, catturata dai parabolani, venne portata nella cattedrale cristiana dove il loro capo, Pietro il Lettore, dopo averla denudata, le cavò gli occhi, che gettò sull’altare, e la diede in pasto ai suoi sgherri che la fecero a pezzi (la smembrarono) con dei gusci di conchiglia affilati, buttarono i pezzi del suo corpo in sacchi che trasportarono esultanti per la città fino al Cinerone, dove vennero bruciati assieme alla spazzatura (vedi qui). L’istigatore della sua morte fu Cirillo (vedi qui).

Per la cronaca: Cirillo è stato proclamato Santo e Padre della Chiesa!

  1. Uccidete Ipazia! []
  2. Per questa sua amicizia, e per la sete di potere di Cirillo, il parabolano Ammonio attentò alla vita del prefetto (lo ferì gravemente), venne processato e fatto morire sotto tortura. Ma il “buon” Cirillo, cambiatogli il nome in Thaumasios, lo fece tumulare in una chiesa. []

Uccidete Ipazia!

22 Aprile 2010 da sgur_di_tri

Finalmente nei prossimi giorni uscirà nelle sale cinematografiche italiane il film “Agorà” del regista Alejandro Amenabar, presentato al Festival di Cannes nel 2009, che narra la tragica storia di Ipazia (interpretata dall’attrice inglese Premio Oscar Rachel Weisz), donna di grandissima cultura che fu lapidata dai cristiani nel 415 d.C. ad Alessandria d’Egitto, vittima dell’eterno conflitto fra scienza e fede.

Potrà sembrare strano ma pare che il film non riuscisse a trovare un distributore che lo portasse in Italia (nonostante siano passati 1600 anni Ipazia è ancora un personaggio così scomodo?) e per questo si erano mossi in tanti (anche attraverso internet – vedi qui) per reclamarne la visione anche da noi. Uno di questi è stato il noto matematico Piergiorgio Odifreddi: “Ipazia divenne la prima martire della scienza per mano di uomini mandati dal vescovo di Alessandria, Cirillo. Sono trascorsi tanti secoli ma siamo ancora allo stesso punto”.

Il contesto storico in cui gli avvenimenti narrati nel film ebbero luogo è la fine del IV  e l’inizio del V secolo, periodo in cui il cristianesimo, a partire dall’editto di Costantino nel 313, dapprima cessò di essere perseguitato, per poi diventare religione di stato con l’editto di Teodosio nel 380. Da lì iniziò a sua volta a perseguitare nel 392 i “non cristiani”, distruggendo i templi greci e bruciando i libri cosiddetti “pagani”.

Cirillo dopo essersi insediato nel 412 Vescovo di Alessandria dapprima fomentò l’odio contro gli ebrei, costringendoli all’esilio e poi servendosi di squadre di monaci fondamentalisti sparse il terrore nella città contro tutto quello che non era cristiano, arrivando perfino a colpire il governatore romano Oreste. Ma il suo obiettivo principale fu Ipazia, che, in quanto donna, non aveva diritto di parola pubblica.

Di questo drammatico episodio narra il film, che porta di grande attualità il tema dell’intolleranza (potete vedere qui il trailer del film in italiano).

C’è peccatore e peccatore

20 Aprile 2010 da Emilio Conti

Dopo gli ultimi fatti, vorrei raccontarvi un episodio capitatomi di recente.

Circa due mesi fa mia moglie riceve un telefonata dalla compagna di mio nipote che le esprime il desiderio che lei (mia moglie) e il sottoscritto facciano da padrini al battesimo del figlio nato da qualche mese. La consorte rimane un po’ stupita e perplessa: “Perché proprio noi?”, chiede, “Non sarebbe più sensato scegliere delle persone un po’ più giovani? Perché non, ad esempio, tuo cognato e tua sorella?”

“E’ quello che avevamo in mente, in effetti.” – risponde – “Purtroppo, però, mia sorella è divorziata e non può fare da madrina al battesimo. Per questo motivo abbiamo deciso di non coinvolgere altri parenti stretti, che sono troppo vecchi, ma di rivolgerci a voi”.

Inutile dire che abbiamo accettato molto volentieri!

Questo episodio mi è venuto in mente proprio oggi alla lettura della comunione del nostro premier che, come divorziato (e in procinto di un secondo divorzio, per non parlare dei suoi comportamenti privati più che amorali), non avrebbe potuto ricevere (vedi qui e anche qui).

Si capisce che per questa chiesa non tutti i peccatori sono uguali!

Inchiesta: essere leghisti oggi (a Belgioioso e non solo)

19 Aprile 2010 da sgur_di_tri

I risultati della recente tornata elettorale hanno evidenziato come la Lega Nord, mantenendo saldamente il  proprio consenso elettorale, non abbia risentito dell’astensionismo diffuso (che invece ha colpito tutti gli altri partiti). Ha quindi dimostrato di essere un partito solido, “radicato sul/nel territorio”, e a Belgioioso, come in tante altre località del Nord, è risultato il partito più votato. Una domanda sorge spontanea: com’è potuto accadere?

Com’è possibile che un partito senza una politica sociale (sarà colpa mia, ma non ho letto di proposte leghiste su come affrontare/superare la crisi economica), capace però di lanciare campagne strumentali (Roma ladrona, le ronde per la sicurezza, il crocefisso nelle scuole, ecc.), nonché di proporre un vago “federalismo fiscale”, continui a mantenere una così forte attrazione sull’elettorato?

Prima di “avventurarmi” in una mia personale indagine sociologica per capire il fenomeno Lega (anche nel nostro “paesello”), ho voluto ascoltare direttamente da un leghista di vecchia data (di cui non farò il nome neanche sotto tortura) le motivazioni che lo spingono ad essere sempre così “fedele alla linea”. Proviamo ad ascoltarlo.

«Prima di tutto, la Lega è Bossi!» – mi dice – «Bossi è la nostra guida, ha l’occhio “lungo” (nel senso che vede lontano). Lui conosce l’obiettivo finale della Lega e sa come raggiungerlo! Il vero leghista» prosegue come un fiume in piena «è colui che, senza se e senza ma, segue gli insegnamenti di Bossi. Nella Lega non sono ammesse critiche, non c’è bisogno di fronde E poi, hai visto come si è mosso Bossi in questi giorni: ha parlato di banche del nord, di Presidenza del Consiglio nel 2013, di riforme. E’ un grande!».

E sì, se stiamo ai risultati elettorali, come dargli torto. Ora però, penso io, il leghista “puro” non dovrà più credere solo alla parola del Padre (Umberto), ma dovrà credere anche a quella del Figlio (Renzo), pure lui eletto (in Regione) e ormai ombra del padre, che segue anche nelle riunioni al più alto livello.

Ma le mie domande lo incalzano: “E il programma?” – gli chiedo – “Qual è il programma del partito? Me ne puoi parlare? E come sarà il prossimo futuro della Lega dal momento che, come sembrerebbe dalle notizie dell’ultim’ora, Fini pare voglia mettersi di traverso nel rapporto privilegiato che si è instaurato tra Bossi e Berlusconi?”.

Qui il leghista mi stoppa: «Per conoscere i punti del programma puoi visitare direttamente il sito della Lega Nord, dove troverai tutte le risposte alle tue domande. Per il resto» – mi dice con sicurezza – «sono certo che Bossi saprà lui trovare la “quadra”». Alla prossima puntata.

To be continued!